Interruttore automatico differenziale
La norma NFC 15-100 fissa regole precise per la realizzazione degli impianti elettrici, soprattutto per quanto…
A cosa serve un interruttore differenziale?
L’interruttore differenziale è un dispositivo che si trova nel quadro elettrico e serve per proteggere le apparecchiature di un impianto da cortocircuiti e sovracorrenti, inoltre protegge le persone da qualsiasi rischio di folgorazione.
Il suo ruolo principale è quello di monitorare costantemente le correnti di dispersione verso terra, ovvero l'isolamento di cavi e ricevitori di potenza. In altre parole confronta continuamente la corrente in entrata e in uscita nelle apparecchiature elettriche. Se la corrente in entrata e in uscita non è la stessa, l'interruttore differenziale rileva un'anomalia e ordina l'isolamento dell'apparecchiatura guasta dalla rete elettrica facendola scattare.
Qual è la differenza tra interruttore magnetotermico e interruttore differenziale?
In parole povere, l'interruttore magnetotermico protegge l'impianto, l'interruttore differenziale protegge l'impianto E le persone.
L'interruttore magnetotermico è dotato di un dispositivo di interruzione e di un dispositivo di scatto che rileva e controlla il dispositivo di protezione. Protegge quindi l'apparecchiatura da cortocircuiti (protezione magnetica) e sovraccarichi elettrici (protezione termica). Tutta l’offerta One-Elec.
Nell'interruttore differenziale ritroviamo gli stessi componenti, quindi protegge l'impianto, ma integra anche una funzione per il monitoraggio delle correnti di dispersione verso terra che possono essere pericolose per le persone. Un'intensità di 30 mA è la soglia per la paralisi respiratoria e 40 mA la soglia considerata per la fibrillazione cardiaca irreversibile.
Quali sono i diversi tipi di interruttore differenziale?
Tutti i circuiti di un impianto elettrico devono essere protetti da uno o più dispositivi di corrente residua (RCD), di cui fa parte l'interruttore differenziale. La norma NFC 15-100 stabilisce il numero e la tipologia di tutti gli impianti BT, indipendentemente dal settore di attività, edifici ad uso residenziale o commerciale, stabilimenti industriali, agricoli o pubblici, ecc.
Il tipo di interruttore differenziale dipende dalle apparecchiature e dai circuiti da proteggere.
Interruttore differenziale di tipo A
Il tipo A è stato progettato per rilevare le dispersioni di corrente continua o alternata. È obbligatorio proteggere i circuiti e dispositivi che generano corrente continua come la lavatrice, il piano cottura o le piastre elettriche. Il tipo A è obbligatorio anche per proteggere le prese di ricarica dei veicoli elettrici. La norma NFC 15-100 impone che questi dispositivi siano collegati a un circuito dedicato protetto da un interruttore differenziale di tipo A, con una sensibilità di 30 mA con un massimo di 8 circuiti per differenziale.
Interruttore differenziale tipo AC
Il tipo AC rileva solo le dispersioni di corrente alternata. Perciò è consigliato per proteggere i dispositivi e i circuiti elettrici standard come le luci, le prese elettriche, il forno, il frigorifero e il VMC.
Interruttore differenziale di tipo A-SI
Il tipo A-SI (super immunizzato) è consigliato per gli impianti sensibili alle interruzioni di corrente e ai rischi di scatto improvvisi, come i computer e alcuni sistemi di illuminazione come i ballast elettronici. Questo tipo di interruttore differenziale è utilizzato principalmente nel settore dell’industria ed è particolarmente adatto per le installazioni in presenza di armoniche sulla rete elettrica e le fonti di corrente continua come diodi, ponti a diodi e alimentatori a commutazione. In questo caso l’interruttore differenziale è consigliato come alimentatore specifico per garantire la continuità del servizio.
Interruttore differenziale di tipo B
Questo tipo di interruttore differenziale è stato progettato per le reti trifase. È necessario quando è probabile che le apparecchiature di classe 1 producano fonti di corrente continua (cruise control, variatore di velocità, inverter, caricabatterie, gruppi di continuità).
Quali sono le diverse soglie di sensibilità dell'interruttore differenziale?
È importante fare la differenza tra calibro e sensibilità. Il calibro, espresso in ampere (A), corrisponde all'intensità massima che può attraversare l'interruttore prima di disattivare il circuito e proteggerlo da un eventuale sovraccarico o cortocircuito.
La sensibilità, espressa in milliampere (mA), corrisponde alla differenza di intensità rilevata tra la fase e il neutro oltre la quale l'interruttore si attiva per proteggere le persone da un rischio elettrico. Per le installazioni elettriche domestiche, questa sensibilità è fissata a 30 mA dallo standard NFC 15-100.
Per ulteriori informazioni consulta il nostro articolo: Come scegliere un interruttore differenziale
A seconda del tipo di utilizzo esistono anche interruttori differenziali con sensibilità da 300 e 500 mA. Nei settori industriale e terziario il concetto di continuità dell’alimentazione è molto importante e può essere penalizzante avere uno scatto intempestivo RCD 30 mA su macchine o apparecchi di illuminazione di emergenza, ad esempio.
Tuttavia, in caso di impianti obsoleti si possono produrre correnti di dispersione all'avviamento, senza mettere in pericolo la vita di una persona, e questo perché i collegamenti dei circuiti collegati sono inaccessibili. In questo caso è possibile installare interruttori differenziali con una sensibilità di 300 mA. Questo però non dispensa un RCD 30 mA quando le persone sono potenzialmente in contatto con l'apparecchiatura. Il RCD da 300 mA rimane quindi l'ultima barriera in caso di guasto degli altri RCD da 30 mA. Questo è il gioco della selettività.